giovedì 27 aprile 2017

Circuiti F1: Autodromo Dino e Enzo Ferrari di Imola

L'Autodromo Enzo e Dino Ferrari (anche noto come Autodromo di Imola) è un circuito automobilistico situato nel comune di Imola (BO), intitolato a Enzo Ferrari, fondatore dell'omonima Scuderia di Maranello, e al figlio Dino, prematuramente scomparso a causa della distrofia muscolare. Dopo aver ospitato alcune edizioni di gare non valevoli per il Campionato Mondiale di Formula 1, il circuito imolese è divenuto la sede ufficiale del Gran Premio d'Italia 1980 (sostituendo l'Autodromo Nazionale di Monza) e del Gran Premio di San Marino dal 1981 al 2006.


Storia


Origini


Jim Clark sul tracciato di Imola (1963)
Alla fine degli anni quaranta Alfredo CampagnoliGraziano GolinelliUgo Montevecchi e Gualtieri Vighi idearono la costruzione di un motodromo sulle pendici di Imola al di là del fiume Santerno, nella zona di monte Castellaccio. Ad essi si aggiunse Checco Costa, presidente del Moto Club Imolese.
Il 25 novembre del 1947 Costa diede vita alla società che si sarebbe occupata della gestione dell'impianto, l'ESTI (Ente sport e turismo imolese).
L'anno successivo iniziarono i lavori di progettazione del circuito, culminati con l'approvazione ufficiale datata 1949. Il "Circuito del Castellaccio" (questo il nome utilizzato nei documenti dell'epoca) prevedeva un percorso misto-veloce della lunghezza di 5.017 metri da percorrere in senso antiorario. Fu ricavato collegando tra loro strade già esistenti che si snodavano sulle colline prospicienti la città di Imola con tratti di strada nuovi.
L'ESTI attivò una serie di convenzioni con il Comune, il CONI e la Banca Nazionale del Lavoro, riuscendo a raccogliere la cifra necessaria per finanziare i lavori: 40 milioni di lire al tasso del 3%. Il finanziamento, a fondo perduto, aveva un durata di 23 mesi (gennaio 1948-novembre 1949). In base a tale accordo l'ESTI ottenne la gestione dell'impianto per 29 anni.
La posa della prima pietra del circuito imolese avvenne il 22 marzo 1950. Dopo poco più di due anni, e 150.000 ore di lavoro, fu effettuato il primo collaudo. Nella giornata del 19 ottobre 1952 il campione Umberto Masetti percorse il circuito con la sua Gilera. In quell'occasione vi furono prove anche di automobilismo: Enzo Ferrari fece provare una 340 Sport ai suoi piloti Alberto AscariGiannino Marzotto e Luigi Villoresi. L'inaugurazione ufficiale avvenne il 25 aprile 1953 con una gara motociclistica valevole per il campionato italiano delle classi 125 e 500 («GP CONI») ed una gara nazionale per le classi fino a 250 cc. («GP Città di Imola»).
Dieci anni più tardi (21 aprile 1963)  l'impianto imolese ospitò per la prima volta una gara di Formula 1, seppur non valida per il campionato mondiale, vinta da Jim Clark su Lotus.
Eddie Lawson
Nel 1969 si svolse la prima gara valevole per il Campionato del mondo di motociclismo, il «GP delle Nazioni». Vinsero Lodewijkx su Jamathi (50 cc); Simmonds su Kawasaki (125 cc); Read su Yamaha (250 e 350 cc); Alberto Pagani su Linto (500 cc).
L'autodromo entrò nei calendari di molte categorie automobilistiche e motociclistiche, soprattutto per quel che riguarda le gare endurance, con la 1000 chilometri automobilistica e la 200 miglia motociclistica, competizione omonima della celebre gara di Daytona. La prima edizione si svolse nel 1972 e vide il successo di Paul Smart su Ducati davanti ad un pubblico di oltre 70.000 spettatori. L'ultima edizione della 200 Miglia si disputò nel 1985 e fu vinta da Eddie Lawson su Yamaha.

Formula 1


GP Dino Ferrari (1979)
Nel 1970 l'autodromo prese il nome di Dino Ferrari, il figlio di Enzo prematuramente scomparso negli anni cinquanta. Due anni dopo, importanti lavori vennero realizzati nella zona del traguardo, con la costruzione della Variante bassa per rallentare le percorrenze nel rettilineo dei box. Un'altra variante, la Variante alta, venne creata nello stesso periodo per spezzare il tratto che scollinava verso le curve della Rivazza.
Sempre negli anni settanta, col passaggio della gestione dell'autodromo dal Moto club Santerno alla SAGIS, la direzione dell'autodromo riallacciò i contatti con la Formula 1 per ospitare una gara titolata. Dopo diversi sopralluoghi da parte della FOCA e dei piloti, ulteriori modifiche vennero realizzate per ampliare le vie di fuga; laddove ciò non fosse stato possibile, il disegno del tracciato fu modificato, come nel caso della chicane inserita nella curva delle Acque minerali.
Finalmente nel 1979, con il completamento dell'impianto e l'eliminazione dei tratti utilizzati per la viabilità urbana, il circuito divenne permanente, e il 16 settembre, con il Gran Premio Dino Ferrari, gara non titolata, iniziò la nuova era della Formula 1 per Imola. Dal 1980 al 1989 il direttore della struttura fu Roberto Nosetto. Sotto la sua direzione, il 14 settembre 1980, l'autodromo ospitò la sua prima gara di Formula 1 valida per il titolo mondiale, il 51º Gran Premio d'Italia (in quella circostanza spostato dal circuito di Monza). Dall'anno seguente, tornata la tappa italiana del mondiale a Monza, la pista imolese divenne sede del Gran Premio di San Marino. A seguito della scomparsa di Enzo Ferrari, il 14 agosto 1988, al nome del figlio Dino venne affiancato quello del Drake.

La tragica edizione del 1994


L'incidente di Nelson Piquet nel GP di San Marino 1987
Teatro di due gravissimi incidenti nel 1987 (Nelson Piquet, al volante della Williams-Honda, uscì di pista all'altezza della curva Tamburello, riportando un lieve trauma cranico che gli impedì di prendere parte alla gara) e nel 1989 (a causa del cedimento dell'ala anteriore della sua Ferrari, Gerhard Berger si schiantò alla velocità di 280 km/h contro il muretto della curva Tamburello, venendo salvato solo grazie al prodigioso intervento dei volontari antincendio presenti sul luogo dell'impatto), l'Autodromo di Imola ospitò una delle gare più drammatiche della storia della Formula 1 nel 1994: l'ecatombe di incidenti iniziò durante le prove libere del venerdì, quando il brasiliano Rubens Barrichello si schiantò all'uscita della Variante Bassa riportando la frattura del setto nasale e l'incrinazione di una costola.

Il giorno successivo fu Roland Ratzenberger a salire agli onori della cronaca, morendo tragicamente a causa di un terribile incidente all'altezza della Curva Villeneuve: era dal 1986 che non si registrava un decesso in F1 (in quel caso fu Elio de Angelis ad avere la peggio nel corso di alcuni test privati sul circuito Paul Ricard di Le Castellet. Sfortunatamente, la morte non aveva ancora lasciato il circuito di Imola: nel corso del settimo giro del Gran Premio di San Marino Ayrton Senna, forse uno dei più grandi piloti della storia di questo sport, fu vittima di un ultimo, nefasto incidente causato dal cedimento del piantone dello sterzo della sua Williams-Renault. Per il tre volte Campione del Mondo non ci fu nulla da fare: inutile il tentativo di rianimazione da parte dei medici dell'Ospedale di Bologna, dove il brasiliano trovò la morte poche ore più tardi.

Ultimi anni


Schumacher festeggia la vittoria nel GP di San Marino 2006
Dopo questa gara, il circuito ha subito nuove e radicali modifiche, in modo da renderlo più sicuro. La curva del Tamburello, teatro dell'incidente di Senna, è stata sostituita da una più lenta chicane, meno spettacolare ma più sicura, mentre il curvone dove picchiò Ratzenberger nelle qualifiche, denominato Villeneuve, è stato rallentato grazie all'ingresso di un'ulteriore chicane. Modificato anche il tratto denominato Acque Minerali, le curve Rivazza e la Variante Bassa.
Nel 1999 l'autodromo perse il Motomondiale, rimanendo artigliato alla F1 fino al termine della stagione 2006, nonostante l'esistenza di un contratto valido sino al 2009. I motivi di questa decisione furono individuati nell'impossibilità di effettuare i lavori di ammodernamento richiesti dalla Federazione Internazionale per garantire la sicurezza dei piloti. Oltre alle questioni organizzative, ebbe il suo peso la volontà politica della Formula One Management di non far disputare più di una corsa nello stesso Paese, oltre alla decisione di non considerare più l'Europa il baricentro del Campionato Mondiale.
Il 19 novembre 2006 avviene lo storico abbattimento della zona box, troppo costosa da mantenere. È l'ultimo atto decisionale della SAGIS, la società che da 28 anni si occupava della gestione dell'autodromo, la dichiarò fallimento nel mese di febbraio successivo.

FIA WTCC
Nel 2007 iniziarono i nuovi lavori di ricostruzione dell'impianto, eseguiti sotto la direzione dell'architetto Hermann Tilke. Il designer di fiducia di Bernie Ecclestone decise di eliminare la Variante Bassa per il tracciato automobilistico, realizzando una nuova variante ricavata dalla via di fuga del rettilineo utilizzata solo per le gare motociclistiche. Il Comune d'Imola lanciò la gara per la gestione trentennale del circuito, vinta dal Gruppo Norman, holding attiva nel settore dei patrimoni immobiliari, con la propria controllata Norman 95. Il 21 febbraio la Norman 95 costituì una nuova società, «Formula Imola» (partecipata all'80% da Norman e al 20% da una consociata del Comune d'Imola). Il nuovo direttore dell'autodromo è Pierpaolo Gardella, già in Ferrari e con la Williams bi-campione del mondo negli anni 1996 e 1997.
Il 3 e il 4 maggio 2008 si è tenuta l'inaugurazione del nuovo circuito. La nuova gestione ha iniziato a guardare sempre più a serie internazionali (auto e moto) alternative. Il primo evento internazionale organizzato sul nuovo tracciato è stato il FIA WTCC (Campionato del Mondo Turismo FIA), disputatosi il 21 settembre dello stesso anno.
Il fardello debitorio preesistente e una gestione poco oculata da parte del gruppo Norman hanno prodotto però una nuova crisi societaria, che ha portato all'uscita di scena della holding ed al rilevamento delle quote di maggioranza da parte della Motorsport Eventi (capitanata da Uberto Selvatico Estense). La nuova gestione, pur in condizioni economiche difficili, ha portato comunque come primo risultato il ritorno del Campionato Mondiale Turismo, seguito dal Campionato Mondiale Superbike a partire dalla stagione 2009. Proprio in vista di tale gara, su richiesta della Federazione Motociclistica Internazionale, è stata realizzata una chicane, denominata Nuova Variante Bassa.
A fine anno (il 9 dicembre) viene nominato il nuovo amministratore delegato e direttore dell'autodromo, nella persona di Walter Sciacca. Il successore di Gardella pianifica in pochissimo tempo un'attività triplicata rispetto alla stagione precedente, portando all'autodromo manifestazioni di alto livello. Nel febbraio 2010 una nuova tegola cade sulla gestione: Formula Imola veniva dichiarata fallita una seconda volta, a causa di una serie di debiti accumulati dalla precedente amministrazione. Nonostante il fallimento, Formula Imola ha continuato a lavorare in esercizio provvisorio. Ad affiancare il curatore fallimentare nella gestione del calendario come co-adiutore è stato lo stesso Walter Sciacca. Ciò gli ha consentito di continuare la sua opera di rilancio ottenendo un risultato soddisfacente, tanto da far chiudere il fallimento in pochi mesi con la riconsegna ai soci della società nell'ottobre 2010. Gli organi sociali quindi sono stati ripristinati con Uberto Selvatico Estense presidente e Walter Sciacca amministratore delegato e direttore dell'autodromo.
Il 22 dicembre 2010 è stato un altro momento importante nel programma di rilancio dell'autodromo: in questa data è stato portato a termine il riassetto della società Formula Imola, con l'ente pubblico Con.Ami che è diventato socio di maggioranza, accollandosi i debiti della precedente gestione. Da quella data, Formula Imola si occupa della sola gestione delle attività in pista.
I preziosi interventi da parte di Sciacca e soci hanno rilanciato definitivamente la fama del circuito imolese, aprendo la strada al rinnovo dell'omologazione di primo grado da parte della FIA, che consente di poter organizzare anche le gare di Formula Uno.
Nel dicembre 2011 Walter Sciacca si dimette da direttore dell'autodromo. Il suo successore è Pietro Benvenuti. Nel mese di novembre successivo il ConAmi, azionista di maggioranza della società che gestisce l'autodromo, ottiene dal Comune di Imola l'assegnazione in concessione del circuito per 64 anni.


Descrizione Circuito


Il layout del tracciato di Imola (2006)
Lungo 4.993 metri nella sua ultima configurazione utilizzata dalla Formula 1, il circuito di Imola veniva percorso in senso antiorario, partendo con una leggera piega sulla sinistra che conduceva verso la prima chicane caratterizzata dalle curve 2 e 3. Da qui il gruppo di piloti si immetteva verso la curva del Tamburello, notevolmente rallentata in seguito al terribile incidente di Ayrton Senna nel 1994. Un lungo rettilineo trasferiva i piloti verso la chicane Villeneuve, rappresentata da un veloce cambio di direzione sinistra-destra che immetteva il gruppo verso la curva della Tosa.
Un nuovo tratto rettilineo in leggera piega portava i piloti verso la Piratella, curva in discesa che anticipava le due curve denominate 'Acque Minerali'. Un ulteriore rettilineo da affrontare in piena accelerazione rappresentava l'inizio della parte finale del tracciato: la Variante Alta e le due curve della Rivazza caratterizzavano questa sezione del circuito, seguite da un nuovo breve rettilineo in piega verso destra.
La Variante Bassa, composta dalle curve 16 e 17, re-immetteva i piloti sul traguardo.


Albo d'oro (come GP d'Italia):


1980 - Nelson Piquet (Brabham)


Albo d'oro (come GP di San Marino):


Patrick Tambay durante il GP di San Marino 1983
1981 - Nelson Piquet (Brabham)
1982 - Didier Pironi (Ferrari)
1983 - Patrick Tambay (Ferrari)
1984 - Alain Prost (Mclaren)
1985 - Elio De Angelis (Lotus)
1986 - Alain Prost (Mclaren)
1987 - Nigel Mansell (Williams)
1988 - Ayrton Senna (Mclaren)
1989 - Ayrton Senna (Mclaren)
1990 - Riccardo Patrese (Williams)
1991 - Ayrton Senna (Mclaren)
1992 - Nigel Mansell (Williams)
1993 - Alain Prost (Williams)
1994 - Michael Schumacher (Benetton)
Ralf Schumacher trionfa nel GP di San Marino 2001
1995 - Damon Hill (Williams)
1996 - Damon Hill (Williams)
1997 - Heinz-Harald Frentzen (Williams)
1998 - David Coulthard (Mclaren)
1999 - Michael Schumacher (Ferrari)
2000 - Michael Schumacher (Ferrari)
2001 - Ralf Schumacher (Williams)
2002 - Michael Schumacher (Ferrari)
2003 - Michael Schumacher (Ferrari)
2004 - Michael Schumacher (Ferrari)
2005 - Fernando Alonso (Renault)
2006 - Michael Schumacher (Ferrari)

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