martedì 2 maggio 2017

Albo d'oro F1: 1996

Il Campionato del Mondo di Formula 1 del 1996 vide l'affermazione di Damon Hill e del team Williams, assoluta dominatrice della stagione spartendosi ben 12 vittorie con il pilota britannico e il suo nuovo compagno di squadra Jacques Villeneuve, arrivato nella massima formula automobilistica dopo aver raccolto molti successi nel Campionato CART per una line-up formata interamente da figli d'arte (rispettivamente di Graham Hill, unico pilota ad ottenere la Triple Crown, e del leggendario Gilles Villeneuve, storico pilota della Scuderia Ferrari tragicamente scomparso nelle qualifiche del Gran Premio del Belgio 1982). L'impresa di Damon fu doppia, poichè con la conquista del titolo consentì alla famiglia Hill di diventare la prima ad avere due componenti Campioni del Mondo (eguagliati da Keke e Nico Rosberg con l'affermazione del pilota tedesco nella stagione 2016).
Fu tutto relativamente facile per il pilota britannico, sbarazzatosi della concorrenza di Michael Schumacher, passato alla squadra di Maranello, e della Benetton, in piena crisi tecnica dopo anni di trionfi. Il Bi-Campione del Mondo in carica onorò al meglio il numero 1 collocato sulla sua vettura conquistando uno strepitoso trionfo nella bagnata gara di Spagna in un team ancora in riassestamento dopo l'ingaggio di numerosi tecnici dello staff tecnico della squadra anglo-italiana che cominciò a lavorare a pieno regime solo nella parte finale della stagione, dove i risultati del Kaiser migliorarono notevolmente con altri due successi consecutivi in Belgio e Italia e con due podi nelle tappe finali di Portogallo e Giappone.

Barcellona, 1996 - Schumacher conquista la sua prima vittoria in Ferrari

Fu proprio la gara di Suzuka ad essere ancora una volta decisiva per l'assegnazione del titolo: nove punti separavano Damon Hill dal suo compagno di squadra Villeneuve, autore di una grande stagione di debutto conclusa con quattro vittorie a cui si aggiunsero altri sette podi. Per sperare nel titolo il canadese avrebbe dovuto vincere sperando in un ritiro del rivale britannico; consapevole di ciò Villeneuve si presentò sul tracciato nipponico in forma straordinaria, cogliendo la pole nelle qualifiche. In gara però qualcosa andò storto e il canadese cedette subito la sua posizione a Hill, che si involò fino al traguardo con un ritmo gara inavvicinabile per tutti i suoi avversari. Dopo una gara in rimonta il pilota canadese alzò bandiera bianca nel corso del 37° giro, arrendendosi per il distaccamento di una ruota.

Olivier Panis conquista la sua prima vittoria in F1 a Monaco
Rocambolesca vittoria per la Ligier di Olivier Panis, tornata sul primo gradino del podio in un Gran Premio di Monaco ad eliminazione dove tutti i big furono coinvolti in incidenti e problemi di natura tecnica. Solo quattro vittorie tagliarono il traguardo della gara monegasca, con lo scozzese David Coulthard (che in via del tutto eccezionale indossò il casco di Schumacher per evitare problemi di appannamento durante la corsa) e le due Sauber di Johnny Herbert e Heinz-Harald Frentzen a completare la lista dei superstiti (Mika Salo e Mika Hakkinen furono classificati al quinto e al sesto posto nonostante un incidente nel corso del 70° giro con la Ferrari di Eddie Irvine).
Dopo un primo anno tra mille difficoltà la Mclaren aumentò notevolmente la sua competitività, con un motore Mercedes più potente anche se ancora fragile. Quarta posizione per Jean Alesi, impreziosito da un secondo posto nel Gran Premio d'Italia e dalla vittoria nel confronto diretto con il compagno di squadra Gerhard Berger. Flavio Briatore ebbe comunque modo di criticare i suoi piloti, accusati di scarso rendimento. Martin Brundle salutò per sempre la Formula 1 disputando un'ultima stagione con il team Jordan in compagnia di Rubens Barrichello, riavvicinandosi al Circus anni dopo nel nuovo ruolo di commentatore televisivo per Sky Sport.
Ritiro anche per la Forti, che abbandonò il Circus dopo il Gran Premio di Gran Bretagna, mentre nel marzo fu formalizzato dall'acquisto della Footwork da una cordata di investitori capitanata da Tom Walkinshaw, che comprò il 51% delle quote societarie. La scuderia completò la stagione con il nome di Footwork-Hart, salvo poi diventare TWR Arrows a partire dall'anno successivo per il ritiro dello sponsor Wataru Ohashi. Jos Verstappen conquistò l'unico punto stagionale del team con un sesto posto nel Gran Premio d'Argentina.


Campionato Piloti:

Damon Hill si laurea Campione del Mondo nel 1996
1 - Damon Hill (Williams): 97 Punti
2 - Jacques Villeneuve (Williams): 78 Punti
3 - Michael Schumacher (Ferrari): 59 Punti
4 - Jean Alesi (Benetton): 47 Punti
5 - Mika Hakkinen (Mclaren): 31 Punti
6 - Gerhard Berger (Benetton): 21 Punti
7 - David Coulthard (Mclaren): 18 Punti
8 - Rubens Barrichello (Jordan): 14 Punti
9 - Olivier Panis (Ligier): 13 Punti
10 - Eddie Irvine (Ferrari): 11 Punti
11 - Martin Brundle (Jordan): 8 Punti
12 - Heinz-Harald Frentzen (Sauber): 7 Punti
13 - Mika Salo (Tyrrell): 5 Punti
14 - Johnny Herbert (Sauber): 4 Punti
15 - Pedro Diniz (Ligier): 2 Punti
16 - Jos Verstappen (Footwork): 1 Punto
17 - Ukyo Katayama (Tyrrell): 0 Punti
18 - Ricardo Rosset (Footwork): 0 Punti
19 - Giancarlo Fisichella (Minardi): 0 Punti
20 - Pedro Lamy (Minardi): 0 Punti
21 - Luca Badoer (Forti): 0 Punti
22 - Giovanni Lavaggi (Minardi): 0 Punti
23 - Andrea Montermini (Forti): 0 Punti
24 - Tarso Marques (Minardi): 0 Punti


Campionato Costruttori:

1 - Williams: 175 Punti
2 - Ferrari: 70 Punti
3 - Benetton: 68 Punti
4 - Mclaren: 49 Punti
5 - Jordan: 22 Punti
6 - Ligier: 15 Punti
7 - Sauber: 11 Punti
8 - Tyrrell: 5 Punti
9 - Footwork: 1 Punto
10 - Minardi: 0 Punti
11 - Forti: 0 Punti

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